
Michele Campanella Javier Girotto, Vers la Grand Porte de Kiev. Live at Jermann Winery (2018 Cam Jazz)
Una registrazione live questa che il pianista classico Michele Campanella e il sassofonista jazz Javier Girotto pubblicano per la label Cam Jazz e che è parte di un progetto più ampio intitolato “Jazz at Winery”. Sei progetti discografici che nascono in altrettante prestigiose cantine del Friuli Venezia Giulia per iniziativa di Elda Felluga e Stefano Amerio in cui il mondo del vino sposa quello del jazz in alcune delle infinite eppure possibili accezioni in cui possa intendersi questa parola. Differenti sono i luoghi infatti e differenti le formazioni al centro di queste produzioni curate da Ermanno Basso. In questo caso ci troviamo presso la Jermann Vinery, storica azienda che alla fine dell’Ottocento lascia una regione vinicola austriaca e si sposta in Italia, in Friuli Venezia Giulia, e protagonista ne è un duo singolare.
Michele Campanella e Javier Girotto sono alla loro seconda registrazione per Cam Jazz. Nel 2014 infatti avevano realizzato “Musique Sans Frontieres”, esplorando in maniera inedita la musica dei francesi Ravel e Debussy. Per questa nuova esperienza, che prende il titolo dal brano di chiusura dei celebri “Quadri di un’esposizione” di Modest Musorgskij, “La grande Porta di Kiev”, il duo seleziona alcune composizioni del repertorio russo. Il materiale originale preserva nell’incontro tra due linguaggi e due personalità artistiche differenti la sua identità nativa. Michele Campanella segue fedelmente le partiture e Girotto altrettanto fedelmente dialoga con quella libertà espressiva e con quella creatività che contraddistinguono il linguaggio del jazz.
Il cd si apre con il celebre “Tango” di Igor Stravinskij in cui il pianoforte di Campanella assume l’onere della sezione ritmica, quell’ostinato che scandisce il ritmo di danza, mentre Javier Girotto intreccia l’avvolgente trama melodica del tema. In scaletta il terzo dei “Six Moments Musicaux” Op. 16 di Rachmaninov, uno dei momenti più elevati dell’arte del compositore russo, così come il Preludio n.1 dall’Op.23, un grande Largo caratterizzato da quella tensione espressiva così connaturata allo stile di Rachmaninov che Michele Campanella qui esegue senza l’intervento di Javier Girotto.
Integrale invece l’interpretazione dei “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij, fulcro di questo lavoro con il loro impianto descrittivo e narrativo che attraverso la musica conduce l’ascoltatore attraverso i quadri del pittore V. A. Hartmann e che culminano con l’immagine della Grande Porta di Kiev. Un viaggio musicale in cui l’aprirsi di questa grande porta conduce probabilmente e metaforicamente proprio al futuro.
E quale musica potrebbe rappresentare l’apertura al nuovo in maniera migliore di questa in cui il repertorio della musica colta incontra differenti interpretazioni pur preservando la propria connotazione di musica scritta? Michele Campanella infatti non rinuncia al rigore della lettura fedele di questo repertorio che interpreta con impeccabile purezza e Javier Girotto sa far proprie queste composizioni con una padronanza espressiva e di mezzi che ne rende altrettanto fedelmente il senso originario.
Un’anteprima di ascolto del cd è disponibile sul sito della Cam Jazz.