2 Luglio significa estate: voglia di mare, di sole, di rilassarsi un po’ per qualche meritata settimana di ferie, oppure qualche mese per i piu’ fortunati. In questo periodo si pensa al piacere e si dimenticano gli impegni che ci hanno occupato la mente per i mesi invernali, uno dei quali… il pianoforte.
Ma è giusto abbandonare lo studio in favore di qualche audace azione amorosa, o di una tintarella? Quale è il limite oltre al quale il riposo può risultare addirittura dannoso per il proseguimento degli studi?
Vorrei aprire un piccolo dibattito in cui ciascuno di noi potrà intervenire commentando questo articolo, in modo tale da mettere a confronto idee, esperienze, curiosità.
Il mio rapporto con il piano nei mesi estivi è stato spesso contradditorio, come con la matematica. Quanti di noi hanno lasciato i compiti “delle vacanze” ai primi di settembre e si sono accorti che dopo 2 mesi e mezzo…. nella nostra testa c’era il vuoto assoluto?
Lo stesso avviene a mio modo di vedere con il Pianoforte, strumento che come la matematica ha bisogno di esercizio, tempo e costanza. Ecco che diventa impossibile, a meno di non doversi fare “un bel culo” a inizio anno scolastico, abbandonare lo studio del piano. Ne risentirebbe immediatamente la 1) Tecnica (velocità, precisione ecc…) e 2) Lettura.
I concertisti se non suonano il piano per un giorno, non appena si rimettono sullo sgabello, avvertono immediatamente questa GRAVE mancanza. Immaginatene gli effetti a lungo termine! Proprio come nella matematica, arrivati a studiare gli integrali, vi ritrovereste di nuovo delle incertezze nelle equazioni, dovendo quindi ripartire quasi da zero.
Allo stesso tempo la mente, durante questo periodo caldo e afoso, ha bisogno di respirare. Sarebbe inutile massacrarsi sotto 40gradi, il nostro rendimento sarebbe il 30% di quello che otterremmo in altre situazioni.
Occorre quindi trovare una giusta via di mezzo: suonare costantemente, ma a livelli piu’ modesti per permettere all’organismo di non affaticarsi e di godersi il meritato riposo. Ed evitare lunghi periodi di pausa. Due settimane mi paiono già abbastanza lunghe!
Tu cosa ne pensi? Magari mi leggi da sotto l’ombrellone, beato te!
ragazzi ieri stavo studiando quando hanno cominciato a farmi male le dita…ho delle vere e propie fitte…cosa è'??
Io non vedo l'ora di iniziare le vacanze per studiare di più!
Il tempo è sempre tiranno e rimanere lontana dal pianoforte è sempre un dolore, per questo ho salutato con gioia l'arrivo dell'estate, ovviamente si suona di sera (e con le cuffie)… 😉
E devo dire che ho un programma di marcia davvero niente male (inizio Schumann, le Invenzioni a due voci, ecc.), ne sono davvero contenta. 🙂
purtroppo con l'arrivo dell'estate mi trasferisco al mare per due mesi e non ho il pianoforte per cui non mi e' possibile suonare tutti i giorni. cerco di organizzarmi suonando almeno un paio di volte a settimana ritornando a casa ( sono circa 10 km). Mi sento in colpa tremenda perche' non voglio vanificare gli sforzi fatti durante l'inverno ma diversamente non posso. tuttavia ho pensato di leggere spartiti anche senza il pianoforte e di allenarmi con happy fingers che trovo molto utile quando sono lontano dal pianoforte. che ne pensate di questa organizzazione? aspetto commenti e suggerimenti. buona musica a tutti
Da una parte bisognerebbe continuare a suonare, dall'altra un po' di meritato riposo (dal lavoro, dallo studio, …) è necessario e spesso si và lontano da casa e quindi senza la possibilità di suonare il proprio amatissimo piano o tastiera. E allora cosa fare ? Ecco il mio dubbio: pur essendo ben conscio che sono due strumenti assolutamente non confrontabili, può avere senso l'utilizzo durante le vacanze di una "tastiera roller" (ovviamente con tasti non pesati, assolutamente portatile ma purtroppo in generale di scarsa qualità) pur di mantenersi un po' in esercizio ?
so che costa molto ma forse sarebbe più comodo prendere un piano digitale come la casio cdp100, che nn costi molto e sia trasportabile, per suonare anche in vacanza. io farò così questa estate
Ricordo con orrore le estati passate a studiare per gli esami in conservatorio della sessione autunnale…(quella preferita dai privatisti che frequentavano le scuole superiori…) .
Povera me,dopo l'esame si tornava al liceo…distrutti per la fatica estiva!
Povera me e poveri i miei vicini di un tempo…!
Io ci sto passando ora… esami fissati a fine luglio…da pazzi!!
Grande Anto! vedrai che ce la fai!! ; )
Mah, suonare è comunque anche un'attività fisica, e farlo al caldo può essere massacrante: scale, arpeggi, esercizi, studi alla Czerny fanno sudare come fontane. Sospendere del tutto però è male. Almeno qualche Mazurka, o qualche Notturno (di notte, quando fa meno caldo…), bisognerà suonarli, o no? 🙂
Giulio, con un'afffermazione cosi' forte hai quadagnato la stima degli arcigay formando nuovi pianisti, apparte tutto condivido pienamente quello che dici non ricordo chi diceva che se non suonava per un giorno lui steso se ne accorgeva per due la moglie per tre la governante al quarto anche il suo cane. detto questo ho tralasciato di studiare il pianoforte per permettere a mio figlio di prepararsi agli esami di maturita' ed ora ne pago le conseguenze su tre pezzi studiati forse uno lo ricordo gli altri salto le note. Pazienza ricominciamo come dice la canzone. Mai mollare a costo di usare le cuffie con il piano digitale, poco ma sempre. Buon lavoro
Concordo in pieno socio! Suonare sotto stress è sempre dannoso, qualsias sia la causa di questo! Suonare col caldo a volte è insopportabile, soprattutto quando si suonano i "presto agitati" , "prestissimo" ecc.. Tuttavia qualche bel pezzo rilassante per metterci di buon uimore e allietare i vicini che prendono il sole nella villa accanto, non fa mai male! =) =)