Non sempre la musica è fine a se stessa, non sempre affida il suo messaggio alle sole note e alla voce di uno strumento. A volte, quando la musica veicola contenuti profondi, che riassumono un’esperienza interiore di vita, chiama in causa più elementi, come le parole dei poeti e dei filosofi. È quanto accade in questo splendido lavoro della pianista Anna Maria Cigoli: “Il Viaggio, la Meditazione, l’Ascesa”, una raccolta di incisioni per pianoforte solo che uscirà nel mese di novembre su Onclassical.com, l’etichetta musicale indipendente dedicata alla musica classica, completamente on line.
Come si evince dal titolo, il lavoro è diviso in tre capitoli, tre diverse tappe di un percorso non solo musicale, ma in primo luogo umano: metaforicamente l’itinerario dell’uomo alla ricerca del significato della propria esistenza.
Il “Viaggio”
Il “Viaggio” rappresenta la fase della nascita, dell’adolescenza, della giovinezza, il senso di un movimento verso l’ignoto che è la vita. La voce di questa esperienza sono le musiche di Prokofiev, Schumann, Skrjabin a cui sono associate, nel libretto del cd, citazioni da Leopardi, Montale, Schlegel, Richard Bach. Chiaroscuri, slanci di ingenuità ed euforia che a tratti si trasformano in cadute, in scontri con il reale, il pianismo di Anna Maria Cigoli tocca con sensibilità acuta quell’inconfondibile stato di grazia che è la giovinezza, in bilico fra le visioni oniriche dell’infanzia e il primo contatto con la realtà.
La “Meditazione”
Con la “Meditazione” ci addentriamo invece nell’età della maturità, della riflessione, della ricerca consapevole. Qui possiamo ascoltare musiche anche di Aleksandrov e Debussy. Un clima di introspezione che le parole di autori come Pessoa e Gibran, due filosofi e poeti che hanno analizzato lucidamente il senso della vita, sottolineano nella sua valenza interlocutoria e nell’inquietudine sottesa.
L’ “Ascesa”
Il percorso si chiude con l’”Ascesa”, ovvero l’approdo alla consapevolezza per tutti quegli uomini che hanno saputo appropriarsi di valori profondi, compiere scelte di vita nella direzione di un’etica superiore, che si eleva al di sopra della contingenza quotidiana e che prelude alla conquista di una profonda spiritualità. Non è un caso che siano proprio le musiche di Franz Liszt a costituire il centro emozionale dell’ultima parte di questo lavoro. Il compositore ungherese a un certo punto della sua vita prese gli ordini minori e lo ricordiamo, oltre che per il suo meraviglioso pianismo, anche per il misticismo profondo che permea questa sua ultima fase creativa, frutto di un personale avvicinamento all’essenzialità, alla semplicità della vita concepita appunto come ascesa, come autoelevazione. Inevitabile il rimando a uno dei padri della spiritualità: San Francesco d’Assisi, di cui possiamo leggere lo splendido Cantico delle Creature.
Non c’è bisogno di ribadire l’estrema bravura con cui Anna Maria Cigoli tratteggia questo iter ascensionale con il suo tocco incisivo e deciso che sa indulgere al tempo stesso a momenti di intenso lirismo, cogliendo e rappresentando con il suo pianoforte le infinite sfumature dell’animo umano, il suo fluttuare tra laceranti contrasti e momenti di estatica serenità, le cadute e le riprese, le fughe e gli slanci, i fallimenti e le vittorie. Un cammino arduo che la musica evoca e che sembra infinito, ma sempre foriero di un messaggio di speranza che la pianista affida a queste sue parole: “Non saranno le masse a cambiare le sorti del genere umano, bensì la Coscienza profonda di ogni singolo essere, a sua scelta di Alte Vie…”