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Analisi armonica di “I Can’t get started” al fine di improvvisare – Lezione Jazz n.16

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Analisi armonica di "I Can't get started" al fine di improvvisare - Lezione Jazz n.16, 5.0 out of 5 based on 285 ratings

Per completare la lezione sui modi e per comprendere fino in fondo “quali scale utilizzare” in un’improvvisazione di un brano Jazz analizzeremo uno degli standard più conosciuti: “I Can’t get started”. Avevamo parlato brevemente di “I can’t get started” in questo articolo, ma adesso è giunta l’ora di addentrarci nell’armonia del pezzo. Conoscerne infatti l’armonia potrà aiutarci nell’improvvisazione a scegliere le scale ed a utilizzare i modi giusti al momento giusto. La proposta di questa “dispensa” non vuole esaudire tutte le possibilità di improvvisazione: la gamma di scale utilizzabili infatti non si limita a quelle proposte che sono invece indicate per un approccio base all’improvvisazione.

Diamoci una rinfrescata alla memoria ascoltandoci questa semplice ma buona intepretazione:

video
04:15

Veniamo adesso allo spartito

i cant get started spartito

Da un primo sguardo appaiono chiari diversi elementi:

1) Siamo di fronte ad un brano tonale

2) Siamo in tonalità di DO maggiore

3) Il primo accordo (CMAJ7) è il primo grado

Spingiamoci oltre e prendiamo in esame le prime otto battute. Che grado sarà il A-7? Le probabilità sono 3: che sia un II-III o VI grado. L’ultima opzione sembra la più sicura quanto potrebbe essere il VI grado del DO, in evidenza con la scelta di attribuire il primo grado al CMAJ7.

Adesso tocca al D-7. Stesse ipotesi per un minore settima, II III o VI grado. La scelta ricade quindi ovviamente sul II grado.

Continuando l’analisi, dovrebbe uscir fuori uno specchietto simile a questo:

analisi giro armonico i cant get started jazz

Cosa si intende per V(s). Ho utilizzato questa nomenclatura per indicare un particolare accordo che è si un V grado, ma rappresenta una dominante secondaria. Ad un livello base occorre solo sapere che la principale scala relazionata è la misolidiab9b13 (o scala armonica la min), in quanto si tratta di un dominante che risolve su un accordo minore. Per questo caso (più avanzato) andrebbe creata una sezione di approfondimento, probabilmente oggetto di un corso futuro.

Partiamo quindi dall’inizio. La scala da utilizzare nei primi 4 accordi (I IV II V – Cmaj7,A-7,D-7,G7) è la scala di Do maggiore.Perché? Nel Cmaj7 si utilizza la scala ionica, nell’A-7 una eolica, nel D-7 una dorica, e per il G7 una misolidia.

Nel A-7 il modo eolio, cioè la scala minore naturale di LA cioè equivalente alla scala di Do maggiore. Continuiamo con questo procedimento per tutto il brano.

In pratica per non sbagliare, possiamo dire che è giusto utilizzare la scala maggiore la cui tonica è la nota posta sul primo grado. Cosa ne pensi? Impaurito?

Secondo il nostro ragionamento quale scala potresti utilizzare nella dominante secondaria di A7?

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5 COMMENTI

  1. Ciao complimenti per l’analisi di i’can get started.Mi trovo qui per chiederti,se possibile,di postare l’analisi di un brano che ultimamente sto studiando,Once I loved.Riesco ad analizzare armonicamente la prima parte,ma arrivati alla B,dal cmaj7 per intenderci,non ho le idee molto chiare della funzione che svolgono gli accordi.Attendo un tuo riscontro,grazie in anticipo.

  2. Bene, questo mi da' speranza 🙂
    Però tutto ciò mi porta ad una considerazione: fin tanto che il brano è tonale io posso anche non sapere NULLA sui modi e riuscire comunque ad improvvisare. Perchè in pratica fin tanto che sono in tonalità Do maggiore (nell'esempio i primi 4 accordi) utilizzo la scala di Do maggiore; poi se per due o tre accordi si passa ad un'altra tonalità uso appunto la scala di quest' ultima tonalità (nell'esempio appunto E7-A- che è una V-I sul La, o quella E7-A7-D che è una II-V-I sul Re). Ma a che mi giova pensare alla scala di Re maggiore come "la misolidia di La"? Non è un complicarsi la vita?

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