Diceva di non amare la melodia, ma la melodia gli nasceva dentro con una incredibile naturalezza e con requisiti di bellezza universalmente percepita. Proprio queste melodie, anche quando nascoste dietro inusuali architetture formali, erano destinate ad essere invece amatissime e a presentarsi di volta in volta nuove, limpide. Facile amare queste melodie, riconoscerle nella sua produzione cinematografica, più impegnativo ma altrettanto naturale intuire la grandezza artistica del Maestro anche in quella parte di produzione che Ennio Morricone amava definire “musica assoluta”. Il suo disegno musicale per le colonne sonore dei film è chiaro, di un nitore straordinario, ma non lo è meno quando a fare la sua comparsa è l’altro volto della sua personalità artistica, quello della musica assoluta, quello dell’allievo di Goffredo Petrassi.
Le due personalità, a lungo e a torto considerate divergenti, in realtà convergono in un’unica figura, quella di compositore geniale, di una personalità artistica che ha padroneggiato qualunque linguaggio stupendoci ogni volta per quella incontestabile capacità di rovesciare le carte in tavola e affidare all’atto magico della creazione un lessico inimitabile nella sua ricchezza. Torna a ricordarcelo il secondo cd del progetto “Absolutely… Morricone II”, registrato per la Da Vinci Classics da Gilda Buttà (pianoforte), Luca Pincini (violoncello) e Paolo Zampini (flauto).
La playlist di questa registrazione va a toccare alcuni brani iconici destinati al grande cinema, come Nuovo Cinema Paradiso”o la Suite Leone e composizioni totalmente avulse dal contesto cinematografico, in un dialogo costante che nello scorrere e nell’alternanza dei brani all’ascolto non lascia intendere alcun segno di cesura, nessun cambio di penna.
Il trio propone, come per Absolutely … Morricone I, esclusivamente pagine originali o arrangiate personalmente dal Maestro, dunque nessun tradimento della visione estetica e dell’autenticità stilistica delle composizioni. Fa eccezione nella tracklist Fragmenta of Mission, composizione per violoncello solo firmata da Luca Pincini, ma apprezzata da Morricone che la fece eseguire spesso durante i suoi concerti, dunque perfettamente consonante con gli altri brani in scaletta.
Dal piano solo del tema di Nuovo Cinema Paradiso e delle 4 canzoni per piano e ancora al Ragtime in frantumi, al duo flauto e piano di Metti una sera a cena e di Bugsy for flute and piano, al duo della Leone Suite e alla Romanza in cui il dialogo si fa tra la voce del violoncello e il flauto o al solo di violoncello per i Fragmenta of Mission, l’assoluto bilanciamento sonoro dell’atmosfera cameristica non fa rimpiangere l’assenza della grande orchestra, ma anzi rende intima e profonda la dimensione delle composizioni.
Un’esplorazione a tutto campo della musica del Maestro Morricone che si fa viaggio emotivo in una dimensione artistica che appare senza confini. La registrazione è un’ulteriore attestazione della personalità musicale poliedrica del Morricone compositore, un’attestazione inequivocabile di un’arte che padroneggia i suoi strumenti con rigore e consapevolezza, nella scrittura classica e nell’estrema cantabilità delle 4 canzoni, nella sperimentazione che qui si fa corpo sonoro nel ragtime letteralmente e ironicamente “fatto a pezzi” di Rag in frantumi, o nelle inedite armonie, quasi contrappuntistiche, che scaturiscono dalle sovrapposizioni dell’ipnotica Cadenza for flute and Magnetic tape.
Musica assoluta sempre potremmo dire noi, in ciò che è inusuale per l’orecchio, ma anche in ciò che riconosciamo e ci commuove, come la bellissima Romanza for cello e piano che chiude il disco. Musica che nel timbro strumentale suona sempre cucita addosso e calzare a pennello a questi straordinari musicisti che ce la rendono tangibile.